L’obiettivo principale è mantenere la qualità ottenuta in vigna, rispettando ed esaltando le naturali caratteristiche dei suoli roerini, ricchi in sabbia e sali minerali: estrema finezza ed eleganza.
Il percorso in cantina ha seguito di pari passo la nostra crescita nel conoscere ed interpretare sempre meglio ogni singolo vigneto, giocando sui momenti di raccolta, temperature e giorni di macerazione, tipo e dimensione di legni, materiali diversi per l’affinamento e chiusure alternative.
Tra queste si colloca il tappo a vite che l’Azienda Correggia “vive” dal 2008, dopo il viaggio di nozze di Luca in Australia. In quel continente Luca degusta numerosi vini, sia australiani che neozelandesi, conservati con questa chiusura così alternativa per la nostra mentalità. Subito si fa strada una certezza: il tappo a vite non è solo per vini semplici e a breve rotazione ma esattamente il contrario.
MATTEO CORREGGIA
L’obiettivo principale è mantenere la qualità ottenuta in vigna, rispettando ed esaltando le naturali caratteristiche dei suoli roerini, ricchi in sabbia e sali minerali: estrema finezza ed eleganza.
Il percorso in cantina ha seguito di pari passo la nostra crescita nel conoscere ed interpretare sempre meglio ogni singolo vigneto, giocando sui momenti di raccolta, temperature e giorni di macerazione, tipo e dimensione di legni, materiali diversi per l’affinamento e chiusure alternative.
Tra queste si colloca il tappo a vite che l’Azienda Correggia “vive” dal 2008, dopo il viaggio di nozze di Luca in Australia. In quel continente Luca degusta numerosi vini, sia australiani che neozelandesi, conservati con questa chiusura così alternativa per la nostra mentalità. Subito si fa strada una certezza: il tappo a vite non è solo per vini semplici e a breve rotazione ma esattamente il contrario.