Josko Gravner è uno dei più celebri viticoltori del panorama italiano. Si trova in Oslavia, una piccolissima frazione di Gorizia in Friuli Venezia Giulia, a pochi passi dalla Slovenia. Qui si trovano 32 ettari di terra, di cui 15 vitati. Da qui, nasce la celebre Gravner Ribolla 2013.
La celebrità di Gravner deriva dal desiderio di creare un equilibrio con la natura, oltre alla produzione di vini ecologici e biodinamici. Oggi ha il diritto di annoverarsi tra i migliori viticoltori occidentali grazie al suo rispetto per la storia, la biodiversità e la natura.
La peculiarità della cantina Gravner è la vinificazione in anfora. Si tratta di una tecnica antichissima. Nell’antica Grecia le anfore e le giare di terracotta erano utilizzate per conservare cibi e bevande fermante. Furono i georgiani ad utilizzare lo stesso metodo per conservare in vino. I qvevri, le anfore per il vino, vengono riempiti con il mosto d’uva, interrati fino alla primavera dell’anno successivo per una fermentazione naturale. Il produtorre per eccellenza di vino in anfora georgiana è Josko Gravner.
Lo scopo è eliminare la meccanizzazione e l’industrializzazione dalla produzione del vino: la terracotta è un materiale che si trova in naturale, ma senza rilasciare aromi come succede invece al lego. Inoltre, mentre il legno tende a perire nel tempo, la terracotta ha una durata pressochè infinita.
GRAVNER
Josko Gravner è uno dei più celebri viticoltori del panorama italiano. Si trova in Oslavia, una piccolissima frazione di Gorizia in Friuli Venezia Giulia, a pochi passi dalla Slovenia. Qui si trovano 32 ettari di terra, di cui 15 vitati. Da qui, nasce la celebre Gravner Ribolla 2013.
La celebrità di Gravner deriva dal desiderio di creare un equilibrio con la natura, oltre alla produzione di vini ecologici e biodinamici. Oggi ha il diritto di annoverarsi tra i migliori viticoltori occidentali grazie al suo rispetto per la storia, la biodiversità e la natura.
La peculiarità della cantina Gravner è la vinificazione in anfora. Si tratta di una tecnica antichissima. Nell’antica Grecia le anfore e le giare di terracotta erano utilizzate per conservare cibi e bevande fermante. Furono i georgiani ad utilizzare lo stesso metodo per conservare in vino. I qvevri, le anfore per il vino, vengono riempiti con il mosto d’uva, interrati fino alla primavera dell’anno successivo per una fermentazione naturale. Il produtorre per eccellenza di vino in anfora georgiana è Josko Gravner.
Lo scopo è eliminare la meccanizzazione e l’industrializzazione dalla produzione del vino: la terracotta è un materiale che si trova in naturale, ma senza rilasciare aromi come succede invece al lego. Inoltre, mentre il legno tende a perire nel tempo, la terracotta ha una durata pressochè infinita.