Due sono le scelte cruciali di Stefano che caratterizzano radicalmente tutto ciò che oggi rappresenta Cascina degli Ulivi: la prima è la via della viticoltura, in parte forzata dalla morfologia e fisionomia dei terreni, argille acido-ferrose, non generosi e difficili da coltivare; la seconda invece è l’approccio agricolo ecologista, una scelta anche politica, di quei tempi considerata fortemente antiprogressista, e quindi più difficile che mai. Ma con gli anni Stefano si accorge di non essere solo ed inizia a conoscere colleghi che la pensano come lui, dapprima maestri e poi compagni di strada, tra cui Alfredo Roagna, storico produttore di Barbaresco, Luigi Brezza, primo agricoltore biodinamico italiano, e Jean-Pierre Frick, produttore biodinamico alsaziano. Oggi Stefano Bellotti viene ricordato tra i pionieri del vino naturale, nonché ambasciatore dell’agricoltura biodinamica.
CASCINA DEGLI ULIVI
Due sono le scelte cruciali di Stefano che caratterizzano radicalmente tutto ciò che oggi rappresenta Cascina degli Ulivi: la prima è la via della viticoltura, in parte forzata dalla morfologia e fisionomia dei terreni, argille acido-ferrose, non generosi e difficili da coltivare; la seconda invece è l’approccio agricolo ecologista, una scelta anche politica, di quei tempi considerata fortemente antiprogressista, e quindi più difficile che mai. Ma con gli anni Stefano si accorge di non essere solo ed inizia a conoscere colleghi che la pensano come lui, dapprima maestri e poi compagni di strada, tra cui Alfredo Roagna, storico produttore di Barbaresco, Luigi Brezza, primo agricoltore biodinamico italiano, e Jean-Pierre Frick, produttore biodinamico alsaziano. Oggi Stefano Bellotti viene ricordato tra i pionieri del vino naturale, nonché ambasciatore dell’agricoltura biodinamica.